Autori: Lia Celi, IlariaUrbinati
Casa Editrice: Colli lunghi
Anno di Pubblicazione: 2019
Prezzo: 10,90 Euro
Una storia per ridere ed emozionarsi, che racconta una buona volta a tutte le ragazze (e anche ai ragazzi!) cosa sono le mestruazioni, come funzionano e come viverle in modo sereno e naturale.
Il menarca, la prima mestruazione, è un passaggio importante e non esiste una buona ragione perché una ragazzina, meglio una bambina, debba giungervi impreparata, senza sapere cosa sta accadendo al suo corpo, trasformando spesso questo naturale passaggio in un evento terrificante oppure affrontandolo con informazioni trovate in rete o condivise con amiche che hanno già vissuto l’esperienza, incorrendo così nel rischio di ottenere notizie parziali o peggio inesatte.
A contribuire alla confusione la pubertà, una difficile fase di passaggio durante la quale non si capisce più nulla: il corpo si trasforma, le emozioni cambiano e se da una parte s’innesca una naturale resistenza a cedere il passo al nuovo e lasciare l’età doro per iniziare l’ingresso nell’età adulta, dall’altra invece sopraggiunge l’ansia di crescere e acquisire maggiore indipendenza. Insomma il caos!
È necessario superare i tabù e l’imbarazzo e preparare invece i bambini ad accogliere i cambiamenti con naturalezza, rispondendo alle domande con semplicità e soddisfacendo le loro curiosità.
I 28 giorni di Lia Celi riesce benissimo nell’intento.
Vera, la protagonista della storia, ha una sorella maggiore, Irene, che periodicamente, ogni 28 giorni per l’appunto, mette a soqquadro la famiglia con i suoi sbalzi d’umore, giustificata da tutti perché prima del ciclo “ha i nervi a fior di pelle”.
«E dire che tre anni fa era una sorella quasi normale. Non scocciava nessuno con i suoi gonfiori invisibili, non c’erano giorni in cui si trascinava per casa con la mano sulla pancia, non trattava male tutti quelli che non hanno quel che ha lei…».
Cosa sarà mai questo benedetto ciclo di Irene che porta scompiglio nella vita di tutta la famiglia? Vera, che è una ragazzina curiosa e intelligente e per di più in piena pubertà comincia, con naturalezza, a chiedere spiegazioni a mamma e papà, che purtroppo rispondono in maniera evasiva e insufficiente. Così cerca risposte in rete, ma neanche questo riesce a soddisfare la sua curiosità; decide dunque di chiedere al suo migliore amico Clovis che, avendo tre sorelle maggiori, dovrebbe essere un esperto in ciclo, gonfiori e nervi a fior di pelle!
Purtroppo quando si presenta l’occasione giusta per chiedere a Clovis, sull’autobus verso casa di ritorno dalla partita di calcio, un incidente con un bullo che non vede di buon occhio la presenza di Vera nella squadra rovina l’attimo e la ragazzina si ritrova, sconfortata e avvilita, a vagare sotto la pioggia con le sue domande senza risposte. Sino a quando non cerca riparo nell’erboristeria che frequenta la mamma. È proprio Elvira l’erborista che riesce a darle le giuste risposte. Così Vera scopre che il ciclo può essere associato anche al benessere e non solo a malessere e che è un segno di salute:
«Il ciclo mestruale non dovrebbe essere sofferenza. È un segno di salute per noi donne, significa che il nostro corpo sta bene ed è forte. Quello che chiamiamo “malessere” sono le risposte dell’organismo a un processo fisiologico. Quando ti senti stanca e indolenzita dopo un allenamento duro, la chiami sofferenza?».
Elvira, inoltre, le regala un libro dal titolo I 28 giorni che risponde a tutte le sue domande in maniera puntuale e scientifica, senza paroloni. L’erborista e il libro squarciano il velo dell’imbarazzo e dei dubbi rassicurando Vera che, giustamente, non capisce perché è così difficile parlarne se è una cosa naturale.
Lia Celi fa un uso sapiente di alcune situazioni ricorrenti nelle relazioni tra adolescenti e tra adolescenti e adulti che rendono la narrazione simpatica, ammicca con intelligenza al linguaggio degli adolescenti, che, si capisce, è abituata a frequentare e ascoltare.
Con questi ingredienti crea una storia che riesce a raccontare cosa sono le mestruazioni con sensibilità e ironia e soprattutto come viverle serenamente e con consapevolezza. Una storia che fa ridere, sorridere ed emozionare ma soprattutto elimina il disagio per un confronto che non può essere rimandato all’arrivo della prima mestruazione e che non deve essere a esclusivo appannaggio delle bambine ma va condiviso anche con i bambini.
Consigliatissimo da leggere mamma e figlia/figlio insieme!!!
Buona lettura!