Giovedì 13 Maggio 2021, dalle ore 18 alle ore 20,00, tramite una diretta Facebook. Evento GRATUITO aperto a tutti, associati e non, per nutrire la nostra coscienza e aumentare la nostra consapevolezza.
Filosofa e psicologa, Giuliana Mieli terrà una meraviglioso incontro per raccontarci la sua esperienza decennale sull’educazione all’affettività. Saranno 2 ore utili per comprendere come figli possiamo essere dei genitori capaci d’amore, sanando certi “traumi” del passato e ponendoci delle domande. Come adulti di riferimento potremo vivere relazioni più sane, imparando a dare valore agli affetti. Il tema può interessare tutti, nonni, genitori e professionisti nel campo dell’educazione o che abitualmente lavorano in team.
Giuliana Mieli, laureata in Filosofia teoretica e in Psicologia clinica, dopo aver lavorato negli anni settanta presso i primi Centri di Salute Mentale sul territorio, è stata consulente per vent’anni presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza e successivamente, per otto anni, dell’ospedale San Giuseppe di Milano. Oltre alla clinica, si è dedicata alla formazione affettiva del personale sanitario di varie Asl, ad attività di docenza e al tirocinio di psicologi neolaureati. Attualmente risiede e opera a Firenze. Feltrinelli ha pubblicato Il bambino non è un elettrodomestico (2011).
A partire dall’affermazione coraggiosa e appassionata di Maria Montessori che denuncia il “colossale errore inconscio” che fa del bambino “una pagina bianca nella storia dell’umanità” la relatrice discuterà di come il prevalere di un indirizzo filosofico e scientifico abbia permesso all’Occidente di costruire una comunità economica e sociale ignara e quindi disattenta dei bisogni affettivi fondamentali che stanno alla base della sopravvivenza della specie. Solo molto recentemente, non a caso al compiersi di un cinquantennio di devastazioni e guerre, la psicologia ha posto le basi di un sapere nuovo sull’uomo, sulla sua origine, sul suo evolversi e crescere che chiama in causa l’ambiente affettivo in cui egli si forma e matura come determinante per il suo destino futuro.
I “codici affettivi” sono presenti nella corporeità umana, nella sua precisa e preziosa organizzazione ormonale e parlano la stessa lingua della Montessori.
La scoperta della naturalità degli affetti, del loro fondamento biologico nell’intreccio di femminile e maschile che non soltanto permette la riproduzione ma fonda la cura e l’educazione, propone la necessità di una rivoluzione culturale che rifondi la genitorialità e restituisca sia all’educazione familiare che a quella scolastica la forza di una presenza partecipe, capace di ascoltare e rispettare i talenti, e di fornire il sostegno necessario e disinteressato per lo sviluppo della persona e l’arricchimento creativo della società.