Autore: Italo Calvino
Casa editrice: Oscar Mondadori
Anno di pubblicazione: 1973
Prezzo: 15,00
Il castello dei destini incrociati è un’opera apparentemente semplice, in quanto si presenta come un romanzo breve, fantastico e cavalleresco, suddiviso in due parti : in entrambi i testi si racconta di un cavaliere che, dopo essere uscito da un bosco incantato in cui si è smarrito, si ritrova prima davanti a un castello e, nel secondo, davanti ad una taverna.
Viene accolto al loro interno per partecipare a un banchetto con altri ospiti che, come lui ,si sono spersi nel bosco.
L’autore decide di rifarsi in primis al De Cameron di Boccaccio, inserendo all’interno della narrazione le diverse storie dei vari personaggi, raccontate in un modo originale: essi sono privati di parola per un incantesimo e devono narrare la loro avventura attraverso un mazzo di tarocchi. Tutti i personaggi usano e le stesse carte incrociandole tra loro e creando storie diverse, divenendo metafora del caso e dei loro destini che si incrociano.
La stessa carta assume dunque un significato e un’interpretazione diversa in base alla direzione in cui si inizia a leggere: dal basso o dall’alto, da destra o sinistra, cambiando totalmente il significato dei diversi racconti.
Inoltre, dato anche il suo interesse per i poemi rinascimentali, fa richiamo all’ Orlando Furioso di Ariosto, sia per la presenza di dame, cavalieri e per il carattere fantastico, sia per la continua diramazione delle vicende che si intersecano continuamente l’una con l’altra.
Si tratta di un testo molto interessante che nasconde in sé numerosi significati e spiegazioni ,rendendola così un’opera intrigante: un racconto di vicende e accadimenti in cui Calvino costruisce un complesso labirinto, creato dall’incrocio delle carte, e dunque delle vite dei vari narratori. Un labirinto quindi che rappresenta la visione calviniana di una realtà complessa, composta da infinite possibilità di cui ogni individuo è artefice e fruitore; una realtà difficile da comprendere nelle sue dinamiche, ma con una possibilità di riuscita.
Molto interessante è inoltre l’inserimento nel testo dei disegni dei tarocchi, che guidano e rendono più semplice la lettura. I racconti magici di quest’opera mi hanno catturato e divertito, intrattenendo i miei lunghi viaggi in treno e svagandomi nei momenti di noia.
Una lettura leggera ma al contempo riflessiva, come ad esempio l’Orlando pazzo amore il cui racconto fiabesco si chiude con la figura del paladino a testa in giù che dice : “Lasciatemi così. Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge all’incontrario. Tutto è chiaro”. Così emerge l’idea di un mondo che non è solo come si presenta ma che può essere interpretato e compreso guardandolo da diversi punti di vista, osservandolo al contrario.