Editore: Carthusia
Anno di pubblicazione: 2023
Autore: Emanuela Nava e Marco Brancato
Età di lettura: 8+
Prezzo: 17,00 Euro
L’Età di mezzo è un albo che racconta una verità molto spesso sottovalutata, o addirittura taciuta: avere dieci, undici e dodici anni è faticoso, a volte doloroso. Non è tutto rose e fiori, e ci si ritrova disorientati, turbati, a volte frastornati a dover fare i conti con il seno che cresce, il confronto con la vicina di banco a cui sono già venute le mestruazioni o che ha già baciato il suo fidanzatino, nuovi pensieri e nuovi desideri. Mamma e papà smettono di essere il centro di tutto, e il gruppo dei pari prende sempre più spazio nella scala delle priorità. «Entrati nell’età adulta, sembra che nessuno riconosca più l’elemento principale della crescita: la fatica. Come se diventare grandi fosse la cosa più ovvia del mondo, quando è esattamente il contrario», scrive Emanuela Nava nel libro. L’età di mezzo, invece, riconosce quella difficoltà, accompagna le quattro amiche nella sfida più importante, quella della crescita. Senza mai abbandonare l’immaginazione, che ha il potere speciale di aiutare a costruire mondi e scenari diversi.
Cosa ci è piaciuto di questo albo?
In primis la capacità di affrontare un tema così delicato da un punto di vista inedito, cioè quello delle bambine che vedono il loro corpo cambiare, ma ancora non sanno perfettamente che cosa sta succedendo loro. È anche importante il ruolo che questo libro, che è parte integrante del progetto Bet she can, svolge ossia un canale di comunicazione tra le bambine e il mondo degli adulti, in particolare modo le mamme che spesso vedono il corpo delle proprie figlie cambiare ed evolversi, ma che non sanno come rendere più sereno questo passaggio cruciale nella vita di ogni donna. Leggere insieme questo albo può facilitare il delicato percorso che conduce all’età adulta.
«Oggi ci si concentra sulla prima infanzia perché si sa che sono anni importantissimi per la crescita, e poi sull’adolescenza che è una fase di forti cambiamenti dove sorgono una serie di problematiche», spiega Marie Madeleine Gianni, presidente della fondazione Bet She Can (che vuol dire più o meno Scommetti che lei ce la fa?). «Noi invece abbiamo scelto di focalizzarci nel “mezzo”, e cioè su un pubblico che va dagli 8 ai 12 anni, quindi prima che il problema sorga, e con questo progetto in particolare su tre anni-cardine, a partire dai dieci. Ma le tematiche affrontate, l’ascolto, le amicizie, hanno tante trasversalità al di là del focus sul cambiamento del corpo e delle relazioni».
Buona lettura!